alla diffusione del diritto penale internazionale.
Intorno a questa idea si incontrarono la volontà dell’Associazione Internazionale di Diritto Penale (AIDP) – la più antica e prestigiosa associazione di giuristi nel campo del diritto penale costituita a metà del XIX Secolo – alla quale si deve l’idea originaria e la lungimiranza degli enti locali siciliani dell’epoca.
Dopo oltre 40 anni dalla sua fondazione e dopo oltre 550 iniziative tra seminari, conferenze, corsi di formazione, progetti di ricerca e di assistenza tecnica, con la partecipazione di più di 42.000 giuristi di oltre 160 Paesi, ma soprattutto alla luce dei riconoscimenti ricevuti1, si può affermare senza tema di smentita che questo obiettivo sia stato centrato.
La natura e la vocazione dell’Istituto sono oggi simbolicamente rappresentati anche dalla nuova sede dell’ISISC che dal 2010 è stata spostata tra gli stretti vicoli dell’antico ghetto ebraico della Iureca, nell’ex Chiesa Cristiana e convento di San Francesco Di Paola, e dal suo Presidente il Prof. Cherif Bassiouni, egiziano di nascita e musulmano di religione, considerato tra i padri del diritto penale internazionale.
Tra i più significativi contributi dell’Istituto intesi a promuovere lo sviluppo del diritto penale internazionale vanno ricordati il supporto dato sin dagli anni settanta all’istituzione della Corte
Penale Internazionale
la cui prima bozza di testo presentata davanti al Comitato Preparatorio delle Nazioni Unite nel 1996 con il compito di elaborare lo Statuto della Corte venne chiamata Siracusa Draft2. L’Istituto, inoltre, ha avuto un ruolo fondamentale nell’elaborazione di numerose Convenzioni delle Nazioni Unite, fra cui quella contro la Tortura (adottata nel 1984) il cui primo testo fu redatto da un gruppo di esperti riunitisi a Siracusa, ed in numerosi strumenti giuridici approvati dal Consiglio d’Europa3 e dalle Nazioni Unite4, attualmente utilizzati per l’adeguamento legislativo dei Paesi membri dell’ONU.
Come propria missione l’Istituto ha dedicato una particolare attenzione al bacino del Mediterraneo e del Medio Oriente, contribuendo al dialogo fra i sistemi occidentali e islamici nell’ottica di porre le basi per una reciproca conoscenza al fine di favorire iniziative di mutua cooperazione. Sul finire degli anni ottanta e grazie al contributo del Consiglio d’Europa sono state tradotte in arabo la ‘Convenzione Europea sui Diritti Umani e i suoi Protocolli’ e della ‘Convenzione Europea sulla Tortura’, e nello stesso periodo sono stati condotti numerosi programmi per la diffusione dei diritti umani che sono culminati nell’elaborazione di una bozza della Carta Araba dei Diritti Umani.
e che fa da ponte – sia geografico quanto culturale – fra la civiltà occidentale e quella orientale, così l’Istituto ha promosso la diffusione della cultura della legalità e della tutela dei diritti umani in tutto il mondo, riunendo in sé le istanze delle diverse tradizioni giuridiche e culturali presenti a livello internazionale.
Con un gesto emblematico, la città di Siracusa è stata proclamata “Città per la Pace e per i Diritti Umani”. Queste parole si riflettono a loro volta nella missione stessa dell’ISISC, che non fa che riaffermare la sua convinzione che pace e giustizia non siano divisibili: non vi può essere pace senza giustizia, né giustizia senza pace7.
1. L’ISISC è una Fondazione riconosciuta con Decreto del Presidente della Repubblica Italiana dal 1980 e ONG riconosciuta con Decreto del Ministero degli Esteri del 2006 e ha ottenuto lo Statuto Consultivo presso le Nazioni Unite e il Consiglio d’Europa. E’ inoltre uno dei 18 Istituti a livello internazionale membri del Network delle Nazioni Unite per la Prevenzione del Crimine e la Giustizia Penale (PNI) e ha accordi di collaborazione con istituzioni Italiane (CSM, Scuola della Magistratura, Scuola dell’Avvocatura) ed internazionali. 2. L’Istituto ha poi continuato a supportare i lavori della Commissione, organizzando numerose riunioni del Comitato Preparatorio che hanno portato all’istituzione della Corte Penale Internazionale (ICC – CPI) nel 1998 da parte della Conferenza Diplomatica tenutasi a Roma e di cui il presidente dell’ISISC fu anche Presidente del Comitato di redazione. 3. Tra questi strumenti vanno menzionati la redazione della ‘Convenzione sulla cooperazione internazionale in materia penale’, un programma di studi uniforme per l’insegnamento delle Convenzioni Penali Europee nelle università europee, le ‘Linee-Guida per la tutela del patrimonio dei beni culturali in Europa’ (con la partecipazione del Parlamento Europeo). 4. Tra questi strumenti i “Principi sull’indipendenza del potere giudiziario e della professione legale”, “Principi sulla tutela dei diritti del malato di mente”, “Principi Guida sulla prevenzione del crimine e sulla giustizia penale nel contesto dello sviluppo “, “Trattato Modello sul trasferimento dei detenuti”, il “Trattato Modello sul trasferimento dei procedimenti penali”, il “Trattato Modello sull’estradizione”, il “Trattato Modello sull’esecuzione delle sentenze penali”. 5. Nell’ambito di tale programma nel settembre 2003 si tenne a Siracusa una Conferenze alla quale parteciparono le delegazioni di tutti i 22 Paesi membri della lega Araba, e 7 di queste erano rappresentate dai rispettivi Ministri dell’Interno o della Giustizia. 6. Come riconoscimento di tale impegno, l’ISISC è stato insignito del “2008 Management e Staff Training Award”, un premio assegnato dall’International Corrections and Prisons Association (ICPA), un’associazione internazionale composta da esperti di diritto penitenziario in rappresentanza di oltre 80 paesi, per le attività svolte in Afghanistan. 7. In diverse sue pubblicazioni, il Presidente dell’ISISC, Prof. Cherif Bassiouni, riporta le seguenti citazioni dalle tre grandi religioni monoteiste, che sottolineano tutte l’importanza di tale concetto: “Il mondo si basa su tre fondamenti: sulla verità, sulla giustizia, e sulla pace” Rabban Simeon Ben Gamaliel. “Se vedi uno sbaglio bisogna correggerlo; con le tue mani se puoi, o con le tue parole, o con il tuo sguardo, o nel tuo cuore” Hadith del Profeta Maometto. “Se vuoi la pace, lavora per la giustizia” Papa Paolo VI.
L’ambizione dei soci fondatori che nel 1972 costituirono l’Istituto Superiore Internazionale di Scienze Criminali “ISISC”, era quella di creare a Siracusa, nel cuore del Mediterraneo, un centro di ricerca, studio e formazione internazionale che potesse costituire un ponte ideale tra nord sud est ovest, tra i Paesi Occidentali e quelli comunisti, tra l’Europa e il mondo Musulmano. Un luogo nel quale a dispetto della collocazione apparentemente periferica e del turbolento quadro politico internazionale si potesse discutere e confrontarsi su idee, principi e valori, contribuendo allo sviluppo e
Nell’ambito della collaborazione con la Lega Araba è stata poi elaborata la Legge Quadro Araba sulla Cooperazione Internazionale in Materia Penale divenuto uno strumento fondamentale per l’adeguamento legislativo dei Paesi arabi5.
L’Istituto non si è però limitato allo sviluppo di standard normativi e di attività di ricerca volte al progresso del dibattito in sede scientifica, ma dall’inizio del 2000 ha inteso mettere a disposizione l’enorme bagaglio di conoscenze e di esperienza anche a favore dei Paesi in via di sviluppo e quelli usciti da conflitti attraverso l’implementazione di numerosi progetti di assistenza tecnica, in Afghanistan, Albania, Egitto, Iraq, Libano, Macedonia. In Afghanistan, ad esempio, l’ISISC è stato presente dal 2003 al 2010 con attività finanziate principalmente dal Governo italiano e dalle Nazioni Unite, ma anche da Gran Bretagna, Lituania, Norvegia e Stati Uniti, sulla riforma del sistema penale, sulla tutela dei diritti umani, sulla riforma penitenziaria6 e sulla lotta agli stupefacenti, coinvolgendo oltre 2.700 magistrati e ufficiali di polizia e svolgendo attività in ben 19 delle 32 province afgane. Anche in Iraq, dal 2002 ad oggi, l’Istituto ha svolto numerosi programmi di assistenza tecnica nel campo dei diritti umani, dello stato di diritto e della giustizia del dopoguerra elaborando anche un Piano Strategico per la riforma del sistema giudiziario che è stato approvato dal Primo ministro iracheno nel 2006.
La presenza e le iniziative dell’Istituto a Siracusa e in Sicilia contengono sicuramente un significato simbolico. Allo stesso modo in cui la splendida città di Siracusa, possiede una sua cultura antica che s’irradia dal centro del Mediterraneo,
SIRACUSA CROCEVIA MEDITERRANEO PER LA CULTURA DELLA GIUSTIZIA