Ed ecco arrivare la parte più suggestiva e religiosa della creazione: il mantello sotterrato in una fossa in corrispondenza dei forni, viene riempito dal bronzo liquido il quale, una volta raffreddato, viene liberato dando vita alla campana.
Da trenta generazioni, dunque, i Marinelli si trovano ancora dove gli avi hanno impiantato il nucleo produttivo della fucina che oggi è divenuto un museo sotto la spinta della nomina, da parte dell’UNESCO, di “patrimonio dell’umanità”.
Neanche la dominazione tedesca ha fermato questa famiglia, costretta ad abbandonare la Fonderia – divenuta Pontificia nel 1924 ad opera di Papa Pio IX -, nel frattempo trasformata all’uopo in fucina di creazione di armi da guerra.
La passione di una generazione di campanari si può “toccare con mano” andando a trovare la famiglia Marinelli nella fucina, ove la tecnica di creazione della voce angelica è rimasta immutata.
I Marinelli vi diranno che per la riuscita di una buona campana, è fondamentale attenersi a regole e misure ben precise, da secoli e secoli. Un suono che può essere deciso in fase di progetto e adattato alle esigenze del cliente.