LA CATTEDRALE DI SAN PIETRO APOSTOLO – Gemme del Sud – Numero 25 – Luglio agosto 2022 Ed. Maurizio Conte
LA CATTEDRALE DI SAN PIETRO APOSTOLO
Isernia
Vuò un luogo cristiano sorgere dalle ceneri di un tempio pagano?
Sì. Lo dimostra la città di Isernia che, con una delle sue opere architettoniche più importanti, è riuscita a sintetizzare questi due elementi, facendoli divenire parte di un’unica realtà.
In piazza Andrea d’Isernia, nel cuore del centro storico della città, fondata nel 264 a.C., si impone maestosa la Cattedrale di San Pietro Apostolo: di architettura neoclassica all’esterno e barocca all’interno, si erge su quel che resta del tempio dedicato dai Romani alla triade capitolina (Giove, Giunone e Minerva).
Oggi, di tale tempio rimane il podio in travertino, che è il basamento della cattedrale, e la struttura della facciata, che si presenta con frontone, trabeazione e colonne in capitello ionico disposte a formare cinque campate.
Appena varcata la soglia dell’edificio, da subito si percepisce l’atmosfera del luogo, che sembra racchiudere tra le sue mura una moltitudine
di avvenimenti susseguitisi nel tempo..
La triade capitolina ha conservato il suo spazio nonostante il susseguirsi degli eventi storici e naturali, e la cattedrale cristiana, edificata a seguito della dominazione bizantina dell’area, ha conservato la disposizione del precedente tempio, con abside a sud in corrispondenza delle naos dedicate ai tre dèi pagani.
Il susseguirsi di fenomeni naturali, come gli smottamenti sismici, e umani, come i bombardamenti della Seconda Guerra Mondiale, hanno conferito al luogo l’aspetto che ha oggi.
Nel tardo Medioevo, infatti, la cattedrale è stata completamente ricostruita a causa di un crollo
L’opera fu modificata tanto che l’ingresso venne spostato nella piazza del mercato, concentrando così l’attività cittadina in un unico luogo.
LNel 1769, poi, fu realizzata la cupola. Tuttavia, la forza distruttiva umana e quella naturale non hanno scalfito la sua essenza, tanto che scavi archeologici eseguiti nelle varie opere di restauro hanno consentito di «scovare un tesoro apparentemente segreto»: sono stati portati alla luce ulteriori resti dell’antico tempio pagano che, oggi, è possibile ammirare nella cattedrale attraverso la pavimentazione di vetro. A testimonianza del fatto che la sacralità riesce ad esprimere la sua essenza, e le sue molteplici forme, come parti di un’unica realtà