DUE PICCOLI PREZIOSI MUSEI
Gemme del Sud
Montemarano
Montemarano è un borgo di meno di tremila abitanti in provincia di Avellino che, curiosamente, è indirettamente ricordato in uno degli affreschi di Giotto presenti nel ciclo della Basilica Superiore di Assisi, raffigurante “la morta di Montemarano”, una donna del paese che, secondo la tradizione, fu resuscitata da San Francesco.
In questo piccolo centro si trovano due chicche: il Museo Etnomusicale
ed il Museo dei Parati Sacri, due istituti culturali che si potrebbero
definire “minori”, ma che hanno invece l’importante funzione
di tramandare storia, cultura, usanze di un passato
che verrebbe altrimenti dimenticato.
Tradizione tipica montemaranese è il Carnevale, i cui festeggiamenti, costituiti da sfilate, banchetti e serate danzanti, sono accompagnati dalla locale, particolare tarantella, che ha affascinato importanti musicologi ed è stata utilizzata anche da Pier Paolo Pasolini nel film Decameron. Il Carnevale di Montemarano è il più antico del Sud Italia ed
il Museo Etnomusicale è sorto allo scopo di valorizzare e conservare
questo patrimonio dalle caratteristiche assolutamente peculiari,
che fu fonte di ispirazione per Lo Cunto de li Cunti di Giambattista Basile, il quale, risiedendo a Montemarano come governatore dal 1615 al 1617, portò a termine proprio qui il suo capolavoro. Oltre all’esposizione di oggetti, strumenti musicali unici al mondo e costumi tradizionali, il museo possiede anche rari documenti audio-video e fotografici.
All’interno della piccola ex-chiesa del Purgatorio, di epoca settecentesca, vi è il peculiare Museo dei Parati Sacri
che, nato per volontà di Padre Mauro Perillo insieme con la Soprintendenza per i Beni Architettonici, conserva un notevole numero di stole, mitre, pianete, tonacelle, piviali utilizzati durante le celebrazioni liturgiche. Tali parati, tessuti e decorati nella zona del casertano, noto per la produzione di arredi sacri, sono di particolare ricchezza e rilevanza e risalgono ad un periodo che va dalla prima metà del Cinquecento ai primi del Novecento. Il museo è uno dei primi esempi al Sud per la raccolta e la catalogazione di questa tipologia di reperti ed unico nel suo genere per l’importanza dei pezzi esposti.
Foto: Catalogo generale dei Beni Culturali