Da ex-studentessa posso affermare che anche nella più anonima delle università (dopo il bar, la sala computer ed il cortile dei fumatori incalliti – una roba che farebbe impallidire persino le fumerie d’oppio cinesi del primo ‘900!) esiste uno specifico luogo di perdizione:
CLEMENTIME: LA CALABRIA A PORTATA DI “INSERT YOUR COIN HERE”
Che “che vuoi che siano due tarallini” oggi, “che vuoi che ti faccia una girella al cioccolato” domani e poi abbiamo pure il coraggio di lamentarci se facciamo la stessa fine di quella famosa Bridget Jones mentre canta “All by myself”.
Ora che sono passata dai libri dell’università al camice dell’ospedale, la situazione è rimasta praticamente invariata: i distributori automatici degli snack sono sempre lì a ricordarmi che “l’unico modo per liberarsi di una tentazione è…digitare il codice dei crackers gusto pizza”. O fare il giro largo del corridoio.
Un bel giorno però mi dicono che qualcuno si è messo la mano sul cuore ed ha sposato la causa di chi, come me, vorrebbe trovare un po’ più di genuinità (e di solidarietà!) anche al di là del vetro di un distributore automatico:
ed il gioco è fatto: ClemenTime è il sud a portata di “Insert your coin here”, è l’estro (intelligente) di un meridione che sa reinventarsi e riscattarsi, è la dimostrazione che la (nostra) terra può ancora fare rima con futuro.
Dalla Piana di Sibari with love:
ClemenTime nasce dalla fusione di due storiche aziende del territorio (l’azienda agricola “Favella Spa” – dedita ormai da anni all’agrumicoltura – e la “COAB” – indiscusso leader di distribuzione delle clementine), con l’obiettivo di esportare in modo innovativo non solo uno dei frutti più caratteristici della Regione Calabria (secondo per vendite solo alle arance), ma soprattutto un alimento salubre e dall’importante contenuto vitaminico (vitamina C e vitamina A in primis).
Non solo numeri:
la giovanissima newco calabrese (oltre a 90 anni di storia alle spalle, 70 ettari di agrumeti, 35000 alberi e 18000 quintali di clementine) può contare su importanti vantaggi legati all’unicità del suo prodotto. La clementina di ClemenTime è infatti un agrume naturale (raccolto e confezionato senza lavorazione alcuna) e stagionale (prodotto tra Ottobre e Febbraio, periodo poco redditizio per la restante frutta in formato “snack”) con una shelf-life stimata tra i 15 ed i 18 giorni: tutti elementi che – insieme alla facilità di consumo della stessa clementina (buccia easy-to-remove e totale assenza di semi) – permettono di tracciarne un profilo commerciale perfettamente in linea con le attuali esigenze di mercato e di distribuzione.
dopo l’iniziativa da parte dei due giovani calabresi, non potrò certo più permettermi di esclamare con aria da femminista annoiata che “gli uomini sono tutti uguali”.
Almeno non al Sud.
Francesco Rizzo ed Antonio Braico hanno infatti saputo fare della loro amicizia e dell’amore per la loro terra un coraggioso trampolino di lancio per il progetto ClemenTime.
Prendi le clementine di Calabria (IGP) - quel delizioso e profumato ibrido tra l’arancio ed il mandarino – fagli indossare un packaging in cartone alimentare pratico ed accattivante, distribuiscile in tutta Italia (next stop: Europa!) offrendo una valida alternativa alla merendina “finché-colesterolo-buono-m’assista”
L’azienda ClemenTime è per definizione “ribelle (Francesco ed Antonio, dopo aver accantonato le carriere di regista e di geologo, si sono infatti cimentati in un percorso ambizioso e “fuori dagli schemi” per entrambi), vitale (come solo la terra sa essere) e creativa (promotrice di una merenda come non l’avete mai vista prima)”:
il suo non è dunque semplice marketing, ma una sfida vivente in cui pulsa un cuore (bio) dalle mille sfaccettature.
La rivincita delle “rosse light” di Calabria (che insieme al cedro e al bergamotto rappresentato un vero e proprio fiore all’occhiello per la produzione agricola locale) non è infatti solo un’audace frontiera del vending (quale “vendita di prodotti alimentari mediante l’impiego di distributori automatici”), ma soprattutto una mano protesa verso il progresso (a favore di un’alimentazione più sana) ed una verso la tradizione (che odora di pregiati agrumeti per troppo tempo ingiustamente dimenticati).
Quello di ClemenTime è un mondo fatto di giovani che ritornano alla terra (chi come imprenditore e produttore, chi come consumatore), di università, ospedali, scuole ed uffici che si lasciano riscaldare da quel sole di Calabria in grado di rendere “lo spazio antistante i distributori automatici degli snack” un posto decisamente migliore in cui sostare.
Ed anche se mi costa parecchia fatica doverlo ammettere,