CLEMENTIME: LA CALABRIA A PORTATA DI “INSERT YOUR COIN HERE” di Dorotea Manco – Numero 4 – Aprile 2016

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Da ex-studentessa posso affermare che anche nella più anonima delle università (dopo il bar, la sala computer ed il cortile dei fumatori incalliti – ​una roba che farebbe impallidire persino le fumerie d’oppio cinesi del primo ‘900!​) esiste uno specifico ​luogo di perdizione​: 

CLEMENTIME: LA CALABRIA A PORTATA DI “INSERT YOUR COIN HERE”

 

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Che “che vuoi che siano due tarallini” oggi, “che vuoi che ti faccia una girella al cioccolato” domani e poi abbiamo pure il coraggio di lamentarci se facciamo la stessa fine di quella famosa ​Bridget Jones​ mentre canta “​All by myself​”.

Ora che sono passata dai libri dell’università al camice dell’ospedale, la situazione è rimasta praticamente invariata: i distributori automatici degli snack sono sempre lì a ricordarmi che “​l’unico modo per liberarsi di una tentazione è…digitare il codice dei crackers gusto pizza​”. O fare il giro largo del corridoio.
Un bel giorno però mi dicono che qualcuno si è messo la mano sul cuore ed ha sposato la causa di chi, come me, vorrebbe trovare un po’ più di ​genuinità (​e di solidarietà!​) anche al di là del vetro di un distributore automatico:

ed il gioco è fatto: ​ClemenTime è il ​sud ​a portata di “​Insert your coin here​”, è l’estro (intelligente) di un meridione che sa reinventarsi e ​riscattarsi​, è la dimostrazione che la ​(nostra) ​terra ​può ancora fare rima con ​futuro​.
Dalla Piana di Sibari ​with love​:
ClemenTime ​nasce dalla fusione di due storiche aziende del territorio (l’azienda agricola “Favella Spa” – dedita ormai da anni all’agrumicoltura – e la ​“COAB” – indiscusso leader di distribuzione delle clementine), con l’obiettivo di ​esportare in modo ​innovativo non solo uno dei frutti ​più caratteristici ​della ​Regione Calabria ​(secondo per vendite solo alle arance), ma soprattutto un alimento salubre e dall’importante contenuto vitaminico (vitamina C​ e vitamina A in primis).
Non solo numeri:
la giovanissima ​newco calabrese (oltre a 90 anni di storia alle spalle, 70 ettari di agrumeti, 35000 alberi e 18000 quintali di clementine) può contare su importanti vantaggi legati all’unicità del suo prodotto. La clementina di ​ClemenTime è infatti un ​agrume naturale (raccolto e confezionato ​senza lavorazione alcuna​) e stagionale (​prodotto tra Ottobre e Febbraio, periodo poco redditizio per la restante frutta in formato “snack”) c​on una shelf-life ​stimata tra i 15 ed i 18 giorni: tutti elementi che – insieme alla ​facilità di consumo della stessa clementina (buccia ​easy-to-remove e totale assenza di semi) – permettono di tracciarne un ​profilo commerciale perfettamente in linea ​con le attuali esigenze di mercato e di distribuzione.

dopo l’iniziativa da parte dei due giovani calabresi, non potrò certo più permettermi di esclamare con aria da femminista​ annoiata che “​gli uomini sono tutti uguali​”.
Almeno ​non al Sud.

Francesco Rizzo ed ​Antonio Braico hanno infatti saputo fare della loro amicizia e dell’​amore ​per la loro terra un coraggioso trampolino di lancio per il progetto ​ClemenTime​.
Prendi le ​clementine ​di ​Calabria (IGP) ​- quel delizioso e profumato ibrido tra l’arancio ed il mandarino – fagli ​indossare ​un ​packaging ​in cartone alimentare ​pratico ​ed ​accattivante​, distribuiscile in ​tutta Italia (​next stop​: Europa!) offrendo una valida alternativa alla merendina “finché-colesterolo-buono-m’assista”

L’azienda ​ClemenTime è per definizione “​ribelle ​(​Francesco ed Antonio​, dopo aver accantonato le carriere di regista e di geologo, si sono infatti cimentati in un percorso ambizioso e “fuori dagli schemi” per entrambi), ​vitale ​(come solo la terra sa essere) ​e creativa ​(promotrice di una merenda ​come non l’avete mai vista prima​)”:

il suo non è dunque semplice marketing, ma una sfida vivente in cui pulsa un cuore ​(bio) dalle mille sfaccettature.
La rivincita delle “​rosse light​” di Calabria (che insieme al cedro e al bergamotto rappresentato un vero e proprio fiore all’occhiello per la produzione agricola locale) non è infatti solo un’audace frontiera del ​vending ​(quale “vendita di prodotti alimentari mediante l’impiego di distributori automatici”), ma soprattutto una mano protesa verso il ​progresso (a favore di un’alimentazione ​più sana​) ed una verso la ​tradizione (che odora di ​pregiati agrumeti​ per troppo tempo ingiustamente dimenticati).
Quello di ​ClemenTime ​è un mondo fatto di ​giovani che ritornano alla terra (chi come imprenditore e produttore, chi come consumatore), di università, ospedali, scuole ed uffici che si lasciano riscaldare da quel ​sole di Calabria ​in grado di rendere “​lo spazio antistante i distributori automatici degli snack​” un posto decisamente migliore in cui sostare.
Ed anche se mi costa parecchia fatica doverlo ammettere,

 

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