CHIESA DI SAN BARTOLOMEO A CAMPAGNA gemme del sud numero 31 ottobre novembre 2024 editore maurizio conte
CHIESA DI SAN BARTOLOMEO A CAMPAGNA
A Campagna, in provincia di Salerno, si trova la Chiesa di San Bartolomeo, luogo particolarmente significativo poiché nel 1573 Giordano Bruno vi compì il noviziato e celebrò la sua prima messa, come ricorda una lapide sulla facciata dell’edificio.
La chiesa, situata nella parte medievale della città, la più antica, fa parte
dell’ex-convento domenicano di San Bartolomeo, ex-campo di internamento
per ebrei ed oggi sede del Museo della Memoria e della Pace,
meritevole anch’esso di essere visitato.
L’edificio è di notevole pregio e contiene inoltre due preziosi gioielli artistici: un Crocifisso ligneo e la cripta, contenente alcuni resti di defunti mummificati.
Il bellissimo Crocifisso è uno dei rari esempi di Cristo velato ed ha una storia particolare. San Bernardino da Siena, giunto a Campagna nel 1440 come nunzio apostolico, fu accolto da una processione cui parteciparono tutte le chiese del paese, esponendo la statua del loro santo più importante. Alla vista del suggestivo Crocifisso portato dai domenicani, il Santo cadde in ginocchio ed iniziò a pregare invocando il “Santissimo Nome di Dio”. Per le incredibili sembianze umane del Cristo, ne ordinò poi la vestizione con abito rosso ed il velamento. Il 14 settembre, con cadenza settennale (a parte rare eccezioni, come per il Giubileo del 2000), iI Crocifisso viene portato in una suggestiva processione, detta appunto “del Santissimo Nome di Dio”, molto sentita e partecipata dalla popolazione locale.
La facciata della chiesa è semplice e lineare. L’interno, nel quale coesistono
elementi artistici di varie epoche, è a navata centrale, sormontata
da un grande soffitto ligneo a cassettoni dalle belle foglie
d’oro zecchino in stile barocco e recante nel mezzo
un dipinto attribuito a Francesco Solimena.
Nel transetto vi sono due cappelle, dedicate rispettivamente alla Madonna del Rosario ed al Santissimo Nome di Dio. In quest’ultima, sull’altare in legno, anch’esso decorato da foglie in oro zecchino in stile barocco, si eleva il Cristo velato.
Il pavimento è rivestito da maioliche a disegno geometrico risalenti all’Ottocento, mentre gli arredi sono cinquecenteschi, con rifacimenti del Settecento.